Il ruolo dei marchi e brevetti nella crescita economica

Il ruolo dei marchi e brevetti nella crescita economica 700 400 Francesca Garreffa

Più del 42% dell’attività economica totale dell’Unione europea è generato da industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale. Durante il periodo 2011-2013, tali industrie hanno offerto un impiego a circa 60 milioni di europei e corrisposto salari notevolmente più elevati rispetto alle altre imprese.

Esse hanno inoltre contribuito all’aumento degli scambi commerciali tra l’Ue e il resto del mondo.

Uno studio condotto nel 2016 dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e dall’Ufficio europeo dei brevetti (EPO, European Patent Office) ha evidenziato l’impatto economico in Europa dei diritti di proprietà intellettuale in termini di PIL, occupazione, salari e commercio. I risultati dello studio rivelano come le imprese che fanno un uso intensivo di questi diritti abbiano registrato una crescita più elevata nel periodo in esame, dimostrandosi anche più resistenti alla crisi economica.

Questa tipologia di imprese, rispetto ad altre realtà economiche, fanno ricorso ai diritti di proprietà intellettuale ad un livello superiore alla media e si concentrano principalmente nel settore manifatturiero, delle tecnologie e dei servizi alle imprese.

Dall’analisi emerge che, in termini di occupazione, il 27,8% dei posti di lavoro nell’Unione Europea è stato generato da industrie ad alta intensità di marchi (21%), disegni e modelli (12%), brevetti (10%), mentre percentuali minori sono state apportate da industrie ad alta intensità di diritti d’autore, indicazioni geografiche e privative per ritrovati vegetali.

Ma cosa sono i diritti di proprietà intellettuale e perché sono così importanti per l’economia dell’Ue?

I diritti di proprietà intellettuale

Con l’espressione proprietà intellettuale ci si riferisce all’insieme dei diritti – i cosiddetti Intellectual Property Rights (IPR) – di carattere personale e patrimoniale. Il diritto personale è inalienabile e comprende il diritto morale di essere riconosciuto autore dell’opera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio. Il diritto patrimoniale è invece disponibile e trasmissibile ed è strettamente connesso allo sfruttamento economico della propria opera creativa.

La proprietà intellettuale comprende al suo interno due macro-categorie:

  • Proprietà letteraria e artistica (diritto d’autore) relativa ad opere dell’ingegno creativo quali opere letterarie, teatrali, cinematografiche, fotografie, dipinti, composizioni musicali etc.
  • Proprietà industriale, che comprende segni distintivi quali marchi, indicazioni geografiche, denominazioni di origine, disegni e modelli industriali, invenzioni, nuove varietà vegetali etc.

In Italia i diritti di proprietà industriale si acquistano mediante brevettazione, registrazione o negli altri modi previsti dal Codice della Proprietà Industriale (CPI). Su domanda dell’interessato e dopo aver verificato la sussistenza dei requisiti previsti, l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) rilascia un documento che, a seconda dei casi, prende il nome di “brevetto” o “registrazione”.

Che cos’è un marchio

Il marchio è un segno distintivo. Viene utilizzato per distinguere i prodotti o servizi di un’azienda da quelli offerti sul mercato dalle altre imprese del settore. Rappresenta l’elemento più importante dell’immagine dell’azienda e viene utilizzato per rafforzare la sua identità, per differenziare i suoi prodotti da quelli della concorrenza e per costruire un rapporto di fiducia con i clienti.

Secondo l’articolo 7 del Codice della Proprietà Industriale, possono costituire oggetto di registrazione come marchio d’impresa tutti i segni rappresentabili graficamente: le parole (compresi i nomi di persone), i disegni, le lettere, le cifre, i suoni, la forma del prodotto o della sua confezione, le combinazioni o le tonalità cromatiche.

Inoltre, sebbene il Codice non ne faccia esplicito riferimento, possono essere registrati come marchi anche gli slogan pubblicitari, a patto che presentino un carattere distintivo e siano facilmente identificabili dal pubblico.

Che cos’è un brevetto

Un brevetto è un titolo che tutela e valorizza un’invenzione tecnica. Attraverso il brevetto viene conferito al titolare un monopolio temporaneo di sfruttamento che consiste nel diritto esclusivo di realizzare l’oggetto del brevetto, di disporne e di farne un uso commerciale, escludendone l’utilizzo ad altri soggetti non autorizzati.

Secondo l’articolo 45 del Codice della Proprietà Industriale, possono costituire oggetto di brevetto le invenzioni industriali (e i modelli di utilità) che possiedono i seguenti requisiti:

  • Novità: l’invenzione deve essere nuova in senso assoluto, ossia non essere mai stata prodotta o brevettata in nessuna parte del mondo
  • Originalità: l’invenzione deve avere un carattere innovativo e deve rappresentare un passo avanti rispetto allo stato della tecnica attuale
  • Industrialità: per essere brevettata, un’invenzione deve poter essere riprodotta a livello industriale, escludendo, quindi, tutte le creazioni artigianali legate alle capacità della singola persona che le ha realizzate
  • Liceità: l’invenzione non deve essere contraria all’ordine pubblico o al buon costume.

Infine, possono costituire oggetto di brevetto anche le nuove varietà vegetali, ma in questo caso si utilizza il titolo “privativa”.

Perché è importante registrare un marchio o brevettare un’invenzione?

La scelta da parte di un’impresa di registrare il proprio marchio presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi risponde all’esigenza di ottenere una maggiore protezione nei confronti del marchio stesso, impedendone l’uso non autorizzato da parte di altre imprese concorrenti. La registrazione, infatti, attribuisce all’impresa diritti esclusivi e permette uno sfruttamento commerciale del marchio, ad esempio attraverso la concessione di licenze, contratti di esclusiva, merchandising e sponsorizzazione.

Con la concessione di un brevetto, invece, l’impresa ottiene un importante strumento di protezione dei propri investimenti in ricerca e innovazione, impedendo ad altre aziende di sfruttare i risultati di tali attività. È possibile, in tal modo, impedire ad altri di brevettare invenzioni identiche o simili e di violare i diritti di uso dell’oggetto del brevetto. Inoltre, un buon portafoglio brevetti, oltre a rispecchiare l’alto livello di specializzazione dell’azienda, consente alla stessa di ottenere un’immagine positiva nei confronti dei propri clienti, investitori e partner commerciali.

Nell’attuale contesto globalizzato, la conoscenza delle tematiche legate alla proprietà intellettuale acquista, dunque, un’importanza fondamentale, soprattutto per gli imprenditori e per coloro che operano in campo industriale. Marchi e brevetti rappresentano, infatti, un vantaggio notevole non solo per le PMI, che sfruttando in maniera strategica tali strumenti possono accrescere la propria forza sul mercato e migliorare la propria competitività, ma anche per quelle startup innovative che, grazie ad idee semplici ma “disruptive”, hanno la possibilità di ritagliarsi il proprio spazio nel mercato europeo ed internazionale.

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